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Rischio tacchi a spillo

Gli interventi ai legamenti crociati del ginocchio e alle caviglie, aumentati notevolmente negli ultimi anni, sono stati attribuiti (tra le altre cause) anche all'uso, spesso prolungato, di tacchi troppo alti per le donne. In campo maschile, invece, resta al primo posto lo svolgimento di una attività fisica importante affrontata senza la giusta preparazione atletica. In compenso l'Italia resta uno dei primi paesi in Europa per interventi in artroscopia ed al secondo posto in assoluto per capacità di risposta assistenziale in rapporto alle risorse investite.

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Antibiotici ed eccesso ponderale, bambini a rischio

 

Scritto da Paolo Palmas  

lunedì 25 aprile 2016

Secondo un recente studio pubblicato sull’International Journal of Obesity (Int J Obes; 2015 Oct 21. doi:10.1038/ijo.2015.218) i bambini e i giovani che ricevono prescrizioni di antibioticoterapie ricorrenti nella loro infanzia subiscono un incremento di peso più rapido e più marcato rispetto a coloro che non ne utilizzano.

A questi risultati i ricercatori della Bloomberg School di Baltimora sono giunti dopo aver osservato e analizzato le cartelle di 163820 bambini di età compresa tra 3 e 18 anni; dopo aver considerato tutti i parametri individuali, è stato dimostrato che tra i 142824 giovani sottoposti ad almeno un ciclo di antibioticoterapia nell’anno precedente (oltre ad almeno 7 prescrizioni nell’arco della loro vita) si è evidenziato un peso corporeo maggiore di circa 1,5 kg rispetto a chi non aveva dovuto utilizzare antibiotici.

I dati pubblicati dimostrano che l’utilizzo indiscriminato di antibiotici può provocare modificazioni irreversibili nella flora batterica intestinale dei soggetti in terapia, con probabili alterazioni della trasformazione metabolica del cibo, il cui assorbimento risulterebbe aumentato. Questo si è dimostrato veritiero non soltanto nei primi anni di vita (come da tempo si ipotizza), ma anche durante l’infanzia e l’adolescenza.

Un corretto e specifico approccio nutrizionale, che miri a garantire una naturale efficienza dell’immunità innata, l’eubiosi intestinale ed un basso impatto infiammatorio (oltre che una variabilità nelle scelte alimentari), è dunque indispensabile fin dalla giovane età, non soltanto per conservare il benessere individuale ma anche per evitare pericolosi eccessi ponderali, il cui dazio verrebbe poi pagato a caro prezzo in età adulta.

Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup

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LA SINDROME DA INTESTINO PERMEABILE

La sindrome da intestino permeabile, definita Leaky Gut Syndrome, è una condizione clinica caratterizzata dall’aumento anomalo della permeabilità della mucosa intestinale al punto da rendere accessibile il passaggio nel circolo sanguigno di tossine, batteri, funghi ed altre entità macromolecolari che in condizioni fisiologiche non dovrebbero attraversare questa “barriera di protezione”.

 

L’epitelio intestinale è fisiologicamente costituito da cellule strettamente legate tra loro attraverso giunzioni che le saldano (giunzioni serrate, tight junctions), che hanno il compito di impedire l’ingresso agli agenti indesiderati, consentendo al contempo il passaggio ai nutrienti, che vengono così riassorbiti e riversati nel flusso sanguigno per esser poi veicolati in tutto l’organismo; il ruolo principale di queste giunzioni è dunque quello di “filtrare” ciò che può entrare e ciò che invece deve esser allontanato, ed è intuitivo immaginare come l’alterazione dell’integrità di questa struttura ne provochi un’anomala permeabilità, favorendo il passaggio di sostanze tossiche.
Infezioni batteriche, micosi, acidosi, disbiosi, intolleranze alimentari, abuso di farmaci, stress, regime alimentare errato sono solo alcune delle cause che possono determinare un’alterazione della barriera difensiva intestinale; il conseguente passaggio attraverso la mucosa danneggiata di aggregati proteici (peptoni) e di altre entità macromolecolari nel sistema circolatorio può innescare una reazione immunitaria, a cui segue la comparsa di uno stato infiammatorio anche sistemico che può coinvolgere a distanza diversi organi e apparati. Disturbi gastrointestinali (gonfiore addominale, disbiosi, alterazioni dell’evacuazione), autismo, ansia e depressione (è noto che Sistema Nervoso Centrale e Immunitario sono in collegamento tramite neuropeptidi), dermatiti, dolori muscolari e articolari, variazioni della funzionalità tiroidea, sono solo alcuni dei sintomi connessi alla presenza di questa condizione. I fenomeni di “malassorbimento” determinano inoltre una carenza di minerali e vitamine importanti, come zinco, ferro e vitamina B12, il cui depauperamento deve esser trattato.
L’infiammazione intestinale, e poi sistemica, sostenuta dall’assorbimento sproporzionato di antigeni indesiderati, può condurre a difetti immunologici anche in altri organi, favorendo la comparsa di malattie autoimmuni, tra cui diabete di tipo1, celiachia e tiroiditi.
Il trattamento dell’intestino permeabile non può prescindere da un’alimentazione corretta e bilanciata, a basso impatto infiammatorio, e con il recupero di eventuali intolleranze individuali; l’utilizzo di alimenti ricchi di glutammina (tra cui frutta secca, carne cruda, salmone, uovo, insalate a foglia verde) stabilizza le giunzioni e riduce l’infiammazione, mentre il consumo di frutto-oligo-saccaridi (FOS) reperibili in quantità per esempio nei topinambur e nella cicoria garantisce il buon apporto di inulina, un polisaccaride ad azione prebiotica. La liquirizia (ad azione favorente la mucogenesi) in grado di proteggere la mucosa dall’eccessiva acidità, lo zinco, minerale che stimola la rigenerazione del tessuto danneggiato, e lo zenzero, potente antinfiammatorio e antibatterico, sono tra gli altri componenti utili a ripristinare l’integrità dell’epitelio danneggiato e a migliorare il corredo di sintomi connessi a questa patologia.
                                     
Paolo Palmas

Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup