In larga misura il colesterolo è causato da questioni genetiche diagnosticabili già in età infantile, ma questo dato di fatto è tenuto in pochissimo conto dalla popolazione italiana. Secondo le risposte ottenute negli oltre 1300 questionari somministrati dall'associazione Cittadinanzattiva, poco meno della metà degli intervistati conosce i rischi dell'ipercolesterolemia e sa esattamente di cosa si tratta (elevata concentrazione di colesterolo nel sangue) e solo poco più di un terzo sa che è di origine genetica. Tra chi soffre di ipercolesterolemia, una persona su 10 dichiara di aver avuto il primo sospetto cercando sul web, tv o giornali, il 40% per il fatto di avere un familiare già affetto, il 29,4% è stato diagnosticato dal medico di famiglia mentre solo l'1,5% ha avuto diagnosi in età infantile.
Scritto da Paolo Palmas
lunedì 25 aprile 2016
Secondo un recente studio pubblicato sull’International Journal of Obesity (Int J Obes; 2015 Oct 21. doi:10.1038/ijo.2015.218) i bambini e i giovani che ricevono prescrizioni di antibioticoterapie ricorrenti nella loro infanzia subiscono un incremento di peso più rapido e più marcato rispetto a coloro che non ne utilizzano.
A questi risultati i ricercatori della Bloomberg School di Baltimora sono giunti dopo aver osservato e analizzato le cartelle di 163820 bambini di età compresa tra 3 e 18 anni; dopo aver considerato tutti i parametri individuali, è stato dimostrato che tra i 142824 giovani sottoposti ad almeno un ciclo di antibioticoterapia nell’anno precedente (oltre ad almeno 7 prescrizioni nell’arco della loro vita) si è evidenziato un peso corporeo maggiore di circa 1,5 kg rispetto a chi non aveva dovuto utilizzare antibiotici.
I dati pubblicati dimostrano che l’utilizzo indiscriminato di antibiotici può provocare modificazioni irreversibili nella flora batterica intestinale dei soggetti in terapia, con probabili alterazioni della trasformazione metabolica del cibo, il cui assorbimento risulterebbe aumentato. Questo si è dimostrato veritiero non soltanto nei primi anni di vita (come da tempo si ipotizza), ma anche durante l’infanzia e l’adolescenza.
Un corretto e specifico approccio nutrizionale, che miri a garantire una naturale efficienza dell’immunità innata, l’eubiosi intestinale ed un basso impatto infiammatorio (oltre che una variabilità nelle scelte alimentari), è dunque indispensabile fin dalla giovane età, non soltanto per conservare il benessere individuale ma anche per evitare pericolosi eccessi ponderali, il cui dazio verrebbe poi pagato a caro prezzo in età adulta.
Paolo Palmas
Naturopata Nutrizionista, Resp. Nutrigroup